domenica 15 maggio 2011

Mazzarri: ''Oggi possiamo raggiungere un sogno. Poi parleremo dei progetti futuri"

Walter Mazzarri parla alla vigilia della sfida con l’Inter: “Con il Lecce, abbiamo fallito un match point per l’accesso diretto alla Champions che quest’estate era considerato un sogno anche da parte dei nostri tifosi. Il percorso va visto secondo questo punto di vista e non dobbiamo dimenticarcelo. Abbiamo perso per la prodezza di Chevanton, mi auguro che riusciamo a centrare questo traguardo davanti alla nostra gente. Domani è una partita fondamentale, poi ne abbiamo di riserva anche un altro. Affrontiamo una grande squadra come l’Inter, gioca molto bene ed è in forma strepitosa. Il Napoli ha fatto tante partite, siamo andati più avanti di tutte le italiane in Europe League, siamo reduce da una serie infinita di impegni. Credo ci sia una stanchezza più mentale e psicologica che fisica. Basta poco nel calcio moderno per perdere i punti. Penso sia successo questo. Abbiamo avuto tanti punti di vantaggio sulla quarta e inconsciamente ci siamo un po’ rilassati. Addirittura potevamo farcela in base agli incastri di altri campi. Queste due componenti non ci hanno aiutato ad ottenere risultati positivi. Non ci dimentichiamo che dopo il Brescia, abbiamo collezionato quattro vittorie consecutive. Con il Genoa abbiamo fatto bene, con il Lecce l’avete visto tutti, credo che domani – se non sentiamo troppo la pressione – la squadra sarà in una buona condizione”.
Anche l’Inter ha bisogno di un punto per festeggiare il secondo posto: “Non penso a questi discorsi, non faccio calcoli, non voglio entrare in merito. Mi concentro unicamente sulla mia squadra. Dobbiamo soffrire il meno possibile. Sviluppiamo il nostro gioco, non voglio mandare messaggi sbagliati”.
De Laurentiis ieri lo ha definito il miglior allenatore possibile: “Lo ringrazio. L’atteggiamento dei tifosi? Sono molto intelligenti, capiscono le cose da soli. Mi sembra sia giusto sottolineare che – al di là delle querelle – il Napoli viene prima di ogni altra cosa e domani ci deve essere questo. Tutto il resto non deve interessare, godiamoci questa annata da incorniciare. E’ una cavalcata che dura da due stagioni e ci può essere un’occasione bella per esultare tutti insieme”.
Mazzarri sta pensando ad un pegno per la Champions: “Mi chiedono di smettere di fumare, ma non ci riesco. Poi ho fatto altri voti, ma non li dico”.
Sul futuro, Mazzarri è lapidario: “Tutti i nostri intenti vanno concentrati sulla partita. A fine campionato, ci riuniremo con serenità con la società e ne parleremo. Tutto qua. Sono coerente, ho sempre detto così. Nel calcio si può sempre migliorare e le cose sono state fatte benissimo”.
Massima stima di Leonardo: “Lo conosco, è un grande uomo. Ha fatto benissimo, è la persona giusta per l’Inter. Ha compattato lo spogliatoio, in un percorso ci può stare qualche passaggio a vuoto come è capitato a me”.
Lavezzi ha parlato di un rimpianto: la mancata vittoria dello scudetto: “Ci abbiamo provato, c’è stato un momento che eravamo lì. Ci dispiace non esserci arrivati, abbiamo dentro di noi questo principio di arrivare sempre più in alto. E’ sintomo della nostra mentalità, ma non dimentichiamoci che il sogno dei sogni è la Champions. Ci siamo arrivati. Per ora siamo nella porta secondaria, adesso proviamo ad entrare nella porta principale. Le prime tre fanno la fase a gironi, certo lo scudetto ha un sapore particolare, ma questo piazzamento è comunque importanti”.
Domani non ci saranno Cavani e Mascara: “Ho due soluzioni, una – molto probabile – prevede Zuniga nel tridente offensivo. E’ un eclettico, gioca a destra e a sinistra. Potrei – durante la partita – partire con un centrocampista in più e lasciare spazio ad Hamsik e Lavezzi in corso d’opera. Ripeto, domani è un evento storico, è da 21 anno che il Napoli non fa la Champions, è dai tempi di Maradona che non succede. E’ qualcosa di straordinario e se tutti insieme ce la facciamo ad arrivare terzi è fantastico. E’ importante per i tifosi, ma per tutti noi. Certo i tifosi restano, i professionisti vanno e vengono e il compito è quello di far rendere al massimo la squadra”.
Poi si capirà cosa succederà. L’incertezza delle panchine è un fenomeno generale: “La situazione ormai è questa. Allenatori sicuri del posto sono pochi. I contratti? Si parte con un’idea, poi c’è un percorso che influisce tanto”.

Nessun commento:

Posta un commento